Zanzare
Come ogni anno, con l’avvento della stagione primaverile - estiva, si presenta il problema delle zanzare nei centri urbani. I motivi che inducono l’uomo a considerare le zanzare bersaglio di lotta e causa di emergenze igienico-sanitarie sono molteplici: esse pungono l’uomo (le femmine devono effettuare periodici pasti di sangue per poter deporre le uova) provocando fastidio, possono sviluppare reazioni allergiche, sono vettori di agenti patogeni (arbovirus, filarie, plasmodi).
L’intervallo di tempo favorevole allo sviluppo delle zanzare, alle nostre latitudini, è di 7-9 mesi.
Il loro ciclo biologico comprende quattro stadi di sviluppo: uovo, larva, pupa e adulto, di cui i primi tre sono acquatici. La maggior parte delle specie depone le uova direttamente sulla superficie dell’acqua, queste si schiudono in pochi giorni dando le larve che si nutrono di particelle organiche e microrganismi presenti nell’acqua e respirano aria atmosferica, per cui possono vivere anche in acque dove l’ossigeno è carente (2). Dalle larve si svilupperanno le pupe ed infine gli adulti; questi ultimi poco dopo lo sfarfallamento sono già in grado di accoppiarsi dando vita ad un nuovo ciclo. La durata del ciclo è fortemente influenzata dalla temperatura dell’acqua e dalla disponibilità di cibo. Durante i mesi estivi, in particolare, il ciclo biologico si completa anche in meno di due settimane dando vita a numerose generazioni.
Le zanzare possono essere considerate tra i più significativi esempi di adattamento all’ambiente urbano. Esse hanno colonizzato infatti tutta una serie di nicchie ambientali messe a disposizione dall’uomo con le sue attività, e diventate con il tempo dei veri e propri focolai di sviluppo larvale. Vasche e fontane ornamentali, fosse settiche, cisterne, vasche di depuratori, canalizzazioni a cielo aperto, grondaie otturate, caditoie stradali, ma anche contenitori di varia natura d’uso domestico come i sottovasi delle piante o bidoni utilizzati per innaffiare gli orti, costituiscono i punti prediletti in cui questi ditteri ematofagi possono evolversi indisturbati.
Accanto a questi focolai di origine artificiale, bisogna annoverare un focolaio di origine naturale qual è quello delle raccolte di acqua piovana all’interno di cavità presenti negli alberi ad alto fusto, molto comuni nei viali cittadini.
Attuali metodi di controllo
I metodi di lotta contro le zanzare possono spaziare da misure domestiche ad interventi ambientali di imponente portata e possono essere rivolti contro gli adulti o contro le forme giovanili. Un metodo radicale per affrontare il problema è quello di sottrarre alle zanzare, quanto più possibile, gli spazi di sviluppo larvale, acque ferme e paludose, pozze, stagni, attraverso opere di bonifica. Molto spesso però questi interventi risultano molto impegnativi e comportano una ricaduta ambientale perché modificano o sopprimono varie nicchie ecologiche. Sostanzialmente esistono tre tipi di intervento per controllare lo sviluppo di una popolazione di zanzare; quando questi metodi vengono utilizzati contemporaneamente si parla di “lotta integrata alle zanzare”.
a. Riduzione dei focolai larvali
Si possono ottenere buoni risultati nel contenimento delle forme larvali attraverso misure mirate a rimuovere tutti i potenziali contenitori di acqua presenti principalmente nei fondi privati, in particolare orti, giardini, cimiteri, aree industriali, per impedire la deposizione delle uova da parte delle alate e quindi lo sviluppo delle larve. Questa operazione necessità della piena collaborazione della popolazione e, quindi, che questa sia informata ed educata ad un certo tipo di comportamento.
b. Interventi larvicidi
II controllo delle forme larvali rappresenta il metodo di lotta più efficace perché consente di ottenere i risultati migliori con le conseguenze minori per l'ambiente. Bersaglio sono tutti i focolai stabili presenti sul suolo pubblico e privato. Quelli situati sul suolo pubblico vanno trattati periodicamente con prodotti antilarvali per tutto l'arco della stagione favorevole. Il trattamento delle tombinature interne alle proprietà private va concordato zona per zona con i proprietari. I prodotti antilarvali, quindi, possedendo una forte specificità di azione risultano molto meno tossici ed inquinanti dei prodotti adulticidi.
c. Interventi adulticidi
La lotta adulticida, effettuata con nebulizzatori o mezzi similari, procura generalmente risultati solo temporanei, imprecisi e spesso insoddisfacenti, con l'immissione di notevoli quantità di insetticida nell'ambiente e di costi operativi molto alti. Questo tipo di intervento deve essere ridotto al minimo ed effettuato solamente in condizioni di emergenza. In tal caso, tenendo presente che la zanzara si sposta relativamente poco dal focolaio, vola e riposa ad altezze in genere inferiori ai 3-4 metri, potranno essere effettuati trattamenti perifocali mirati, cioè limitati alla vegetazione delle aree immediatamente circostanti i focolai larvali che avessero dato origine a infestazioni particolarmente pesanti.