Blatte
Le blatte, comunemente dette scarafaggi, (…) possiedono corpo molto appiattito con il capo ipognato ed il protorace molto grande e a forma di scudo (pronoto). Le dimensioni sono molto varie e le specie presenti in Italia oscillano da pochi mm fino a oltre i 50 mm. La colorazione è di solito uniforme, variabile dall’ocra al bruno, al nero. Generalmente sono provviste di due paia di ali, di cui le anteriori, leggermente coriacee, vengono tenute piatte sul dorso; volano comunque raramente ed alcune specie, come la Blatta orientalis, hanno femmine con le ali ridotte.
Dalle abitudini crepuscolari e notturne, in qualche caso è possibile che escano dai loro rifugi anche di giorno e in presenza dell’uomo: questo è un segnale di una forte infestazione in atto. Non esiste ambiente in cui questi insetti non riescano ad insediarsi, creando disagi sul piano igienico-sanitario, culturale e economico. A volte, in presenza di elevate infestazioni, gli alimenti vengono resi inutilizzabili perché impregnati di odori sgradevoli prodotti da secrezioni ghiandolari.
Appartengono all’ordine Blattoidea ed alle famiglie Blattellidae, Blattidae, Polyphagidae.
Per comprendere perché questi insetti siano così presenti nel nostro ambiente, e per programmare un efficace piano di controllo, è necessario saper individuare le varie specie e conoscere il loro ciclo vitale.
Ciclo Biologico
Anche se il ciclo biologico varia da specie a specie, le blatte nel loro complesso si sviluppano attraverso graduali metamorfosi, passando attraverso quattro stadi: uovo, neanide, ninfa, adulto. Le uova vengono deposte in ooteche da cui emergono alla schiusa le neanidi che assomigliano ad una blatta in miniatura senza ali. La crescita che avviene come conseguenza delle successive mute le fanno acquisire in modo progressivo le ali (ninfa). L’ultima muta la converte in adulto in grado di riprodursi. Le tre specie infestanti che creano seri problemi igienico-sanitari sono: Blattella germanica, Blatta orientalis e Periplaneta americana.